giovedì 17 febbraio 2011

that grief that won't pass - il magone che non se ne va

Stamattina ho letto il post di un'amica su Facebook: una riga in cui ci stavano mille commenti e, tuttavia, nessuno. Lo cito testualmente perché merita "niente da fare, il magone non se ne va...". Alle volte ci si alza così, alle volte ci si arriva durante il giorno. E non è l'ora più buia è un malessere strisciante che ti porti addosso come un vestito sporco. Ti vorresti cambiare ma non ne hai la possibilità e sei sempre più stanco e ne puoi sempre meno. Alle volte arrivi a sperare davvero che una doccia si lavi via quel groppo che hai nel petto. Non è una climax di un momento "no" bensì una sgradevole costante di cui non riesci a far altro che sperare di liberarti.
Alle volte è tuo figlio che piange per qualsiasi motivo, che non sorride se non raramente, che sembra vanificare ogni tuo sforzo di creargli benessere attorno, che ti tormenta. Altre volte sono i giorni in cui il lavoro latita e sei persa tra le lavatrici da fare e i lavori di casa che ti attendono al varco e ti senti un'inutile automa che passa dai pianti degli infanti alle corvée. Altri ancora sono quelli in cui ti senti solo, in cui credi di aver perso la capacità di chiedere aiuto, in cui ti ritrovi a pregare, anche se non credi, di trovare un senso in ciò che stai facendo. Il magone che si trascina, che ti trascina, si scioglie in un abbraccio, in un bacio, in qualche istante di dolcezza gratuita, in un pensiero positivo, in un amico che ti sostiene, in un pò di indulgenza verso te stesso, che se la merita. La chiave è questa: ce la meritiamo (dal latino MERERI: acquistare, guadagnare) la dolcezza, la comprensione, l'amore. Ci meritiamo un sorriso, un aiuto, un grazie. Ci meritiamo di gioire di essere vivi, di lasciar piangere un pò il pupo isterico, di fare un bagno. Ce lo meritiamo perché il nostro è un lavoro che non conosce sosta, domenica, festa. E' un lavoro che investe la vita, la veste di nuovo, la stravolge e la travolge ogni giorno. Siamo funamboli., temerari scalatori della vetta più alta. Siamo folli sognatori di un mondo migliore. Siamo amanti appassionati della vita nuova. Siamo servitori del Bene più grande (la maiuscola non è un caso). Non siamo instancabili, siamo umani, ma siamo lì e siamo veri. E il magone ci sta. Forza e coraggio, passerà

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