Alle volte incontri persone impressionanti, gente che ti chiedi se viva con una anastomosi nello stomaco per pomparci dentro il caffé per direttissima, tanto che non sta ferma e fa cose incredibili. Stamattina ad esempio: la segretaria del futuro asilo di 50Grillo si è scusata tipo 50 volte di essere appena rientrata dalla maternità e, vedendo il croci-cozza (lo chiamerò così d'ora in poi, una sintesi di crociato e cozza, quale si è tramutato ultimamente, standomi appiccicato tutto il giorno), ha lasciato qualche battuta qua e là sui suoi figli. Si muoveva e parlava come la Vispa Teresa, una macchinetta così ben oliata che non ha sbagliato neanche un congiuntivo nonostante la velocità smodata, il telefono attaccato ad un orecchio, la tastiera sotto le dita e la collega a cui dava ordini su cosa fare: insomma, un maggiolino col motore da Ferrari. La solita MIP-scimmia qui presente, di curiosità possa un dì morire, ad un certo qual punto ha chiesto se la signora avesse anche lei due bimbi e quella, serena e pacifica ha risposto: "No no, questo era il mio quarto figlio!". Sic! Poi aggiunge "Sì, sì ma si fa...solo che...non dormono!" e scappa via a recuperare chissà cosa fuori dalla porta...E neanche tu direi! è la battuta unisona di MIP e DIP lasciati di sasso in balia di se stessi.
Io sono...beh rassegnata. Ho messo il pilota automatico dalla nascita del croci-cozza, nel senso che tutte le funzioni che non servono sono in standby. Mangio quel che serve, dormo se e quanto posso e cerco ogni istante il lato positivo. La mia ora più buia non sono le due di notte quando allatto ma la mattina dopo tre notti insonni, quando un mal di testa da post-sbornia colossale mi rende più nervosa di un cane invaso dalle pulci e so che potrei scoppiare ogni secondo, quando sono così stanca che non riesco più a dormire, o, viceversa, quando crollo davanti ai primi cinque minuti di un qualsiasi programma in tv alle otto di sera...prima che il croci-cozza reclami il suo avere. Dovrei aggiungere che 50 è in fase "sì e no": alla frustrazione di non sentirla proferire verbo che non sia in una lingua forse morta o forse aliena (quantomeno al genere HUMANUS ADULTUS) si sono aggiunte almeno due settimane di tigna furente ogni due secondi accompagnate da ferrea resistenza al pisolino (mattutino o pomeridiano, a scelta) e sveglia alle 5 del mattino "si-ste-ma-ti-ca!". Hai voglia ripetersi che sono i 4 molari che stanno tentando l'uscita collettiva a renderla impossibile! Se lo dite ad una che ha rivisto il suo letto dopo un mese, e in esclusiva dalle 5 alle 7 di domenica 6 febbraio, penso si capisca come lo stato d'animo della MIP possa assumere contorni inquietanti. Da giorni mi sento davvero uno zombie.
Però mi batte il cuore, sempre. Mi basta che 50 mi dia un bacino, mi basta vederla brandire la sua forchettina con sicurezza e sfamarsi per conto suo per la prima volta - UN EVENTO, sempre il 6 febbraio, segnare, prego!- mi basta farla ridere come e quando posso e sono felice. Mi basta cullare il croci-cozza quando siamo solo io e lui, vederlo esplorare con i suoi occhioni blu (che speriamo restino blu, sono bellissimi!) quel che lo circonda, vederlo crescere anche in questo momento per noi così duro e sono felice. Sono uno zombie col cuore...e sono felice! E allora va bene anche il pilota automatico, va bene l'insonnia, l'inappetenza, il mal di testa, dormire sul divano, sfiancarsi tra un figlio e l'altro senza soluzione di continuità perché non c'è giorno e non c'è notte ma solo impegno.
Poi c'è DIP...e il povero DIP è stanco, alle volte sfiduciato, alle volte, pare, infelice. Ed ecco che l'ombra dell'ora più buia si fa strada e ci minaccia, perché se minaccia lui, minaccia anche me e tutto il resto e alle volte ti senti come se tentassi di riparare una casa costruita sulla sabbia da un uragano dietro l'altro. Eppure non mollo. Me ne sto lì, ferma, lo sguardo fisso e vigile e tendo la mano perché so che lui la tenderà a me se cadrò in ginocchio. Gli parlo, lo scuoto, cerco di dargli ragioni per sorridere, per essere felice, per dare un senso a tutta questa fatica. Quando l'ora più buia avanza, l'esperienza mi insegna che è il momento di proteggere anche la fiamma più lieve, perché può bastare ad illuminare tutto il cielo! Spero che DIP legga queste parole e trovi la forza di sorridere, di immaginare, di fantasticare e gioire. L'ora più buia non solo passerà un domani, ma può allentarsi anche adesso esprimendo un desiderio e tenendolo stretto.
Nell'ora più buia tutti hanno paura e sono tristi, arrabbiati e stanchi...tutti i PIP in particolare perché crescere un essere umano è fatica, è sudore ma è anche amore (dal greco a-mors, lontano dalla morte!!!). E la morte la vincono solo gli eroi!
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