Before The Crusader arrived, I thought of glass bottles as of a relic from the 50's, something that belonged to our parents' early days, when grandmas could not breastfeed and had no chance to get a wetnurse. I thought they'd be quite expensive tricks even back then, so that not many people could afford to have some. So when The Crusader happened to refuse all of the plastic bottles mounting silicone nipples that had been so useful with his sister, I realised I had never considered any alternatives. Then my mom - oh moms, how could we do without them? - bought a glass bottle mounting a natural rubber nipple and both mom and baby were on cloud nine. The main cons of the thing - being heavy and generally dangerous around toddlers - are totally compensated by the pros: the bottle is easier to be cleaned and sterilized and the exceeding weight compared to a plastic one becomes quite useful at night when mommy's alert is lower. Holding the bottles keep staying awake.
Thumbs up for the glass bottle!
The boy is also a big and expert sucker. He's such in need of sucking that he's become best friends with his right thumb. Alarmed by this, MIP and DIP have been sponsoring any pacifier around the house to take the thumb's place. Of course, as for the bottles, the pacifier cannot be made of silicone. It must be full natural rubber made, better if dressed with a drop of honey from time to time, just to encourage the first approach. The boy's not to be fooled around: you pick the wrong bottle or pacifier and you're dead, or at least your ears are. As stubborn and touchy as he's shown to be by now, the boy can get easily offended if you don't play your part the way he expects you to. So we've quickly learnt how dangerous it can be to be out without a pacifier...no better name for the thing, really.
Prima che arrivasse il crociato credevo che i biberon di vetro fossero una sorta di residuato degli anni ’50, qualcosa che aveva a che fare con l’infanzia dei genitori, quando le nostre nonne non potevano allattare né permettersi una balia. Tuttavia pensavo che anche per allora dovessero essere degli oggettini non proprio a buon mercato e alla portata di tutti.
Perciò quando il crociato ha mostrato un serio disinteresse per tutti i biberon di plastica a tettarella in silicone che per sua sorella erano stati un must, mi sono resa conto di non aver mai neanche preso in considerazione un’alternativa. Poi mia madre – ah le mamme, come fare senza? – ha comprato un bibi (è così che chiamo il biberon) di vetro con tettarella in caucciù e MIP e bebé hanno raggiunto il settimo cielo. I principali difetti della bottiglia – il peso e la pericolosità nei pressi degli infanti – sono compensati totalmente dai pregi; il biberon si lava e si sterilizza prima e meglio e il peso in eccesso rispetto ad uno di plastica si rivela di una discreta utilità, in particolare la notte quanto la soglia di attenzione della mamma è più scarsa. Tener su il biberon, a quel punto, aiuta a stare svegli.
Evviva il bibi di vetro!
Il bimbo è poi anche un succhiatore di professione. Ha una tale necessità di suggere che il pollice destro è diventato il suo migliore amico. Allarmati da ciò, MIP e DIP sono corsi ai ripari, sponsorizzando qualsiasi ciuccio alla sua portata avessimo in casa al posto del dito. Ovviamente, però, neanche il ciuccio può essere un ciuccio qualunque. Se è fatto di silicone non c'è pezza che lo voglia: solo realizzato INTERAMENTE in caucciù naturale, sennò "sput", e, occasionalmente, condito con una goccia di miele per addolcire l’approccio. E che non si provi a prenderlo per il fondoschiena, il piccolo non ci casca: bibi o ciuccio sbagliati ed è la morte delle tue orecchie. Se non ti comporti come lui si aspetta, cocciuto e suscettibile com’è, s’offende pure, e parecchio. Perciò si è presto imparato che è pericoloso uscire senza ciuccio. In inglese si chiama “pacificatore”… mica a caso!
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